I 4 ERRORI CAPITALI CHE NON TI FANNO MIGLIORARE

 

Giusto o sbagliato che sia, l’aumento generale della velocità ci sta sovrastando.

Veloce non sempre significa migliore

Purtroppo anche nello sport troppo spesso si applica questo approccio che inneggia alla velocità, dimenticandoci del fatto che i nostri corpi non sono macchine.

Non possiamo impiantare un processore più veloce nel nostro corpo per allenarci più a lungo e dormire meno. Dovremmo ricordarci che siamo umani e che allenarsi significa avere a che fare con il corpo umano e la sua fisiologia, che fu disegnata dalla natura in migliaia di anni di evoluzione della specie e non è stata modificata (ancora) dalla rivoluzione elettronica.

Lavorare più a lungo può significare che si svolge un maggior numero di compiti (ma non sempre è vero e non sempre alla quantità si affianca la qualità), allo stesso modo leggere un libro più a lungo significa leggere un maggior numero di pagine.
Fino ad un certo limite questo è logico, peccato che questa logica non possa essere applicata all’allenamento. Questo approccio infatti può portare dei miglioramenti nel breve termine, ma il mio obiettivo, e dovrebbe essere quello di tutti gli atleti, è di ottenere miglioramenti duraturi.

È un abitudine che riscontro spesso tra i triatleti amatori quella di aggiungere allenamenti alle loro vite di per se già piene e già veloci.

Quello che spesso constato é che:

  • Vogliono risultati immediati – “Ho una gara tra 4 settimane e voglio arrivare pronto”;
  • Vogliono allenarsi più intensamente – “ Coach, l’allenamento del martedì l’ho fatto senza problemi, non ero neanche esausto alla fine, puoi modificarlo e rendermelo più duro?”
  • Si privano di riposo – “ a me basta dormire 5 ore, se devo allenarmi di più mi sveglio prima”
  • Non seguono un’alimentazione corretta…e vorrei sottolineare che più magro non significa sempre migliore quando stiamo parlando di cibo;

Il risultato è che rapidamente si trovano in situazioni di sovraccarico , si ammalano, diventano demotivate e infine calano le loro performance sportive ( e non solo quelle).

A quel punto vogliono allenarsi ancora di più, nella speranza di recuperare il tempo perso, riposano ancora meno ed entrano in un circolo vizioso di sovraccarico, stress, lesioni e malattie che li porta ad allontanarsi dallo sport di cui si erano innamorati.

Un buon numero di triatleti deve ancora appropriarsi di due concetti fondamentali:

1 – Costruire un corpo atletico è un processo – lungo!

Il corpo ha bisogno di tempo per fortificarsi;

2 – Il corpo umano ha bisogno di riposo e di una alimentazione corretta per recuperare e ri-costruirsi , e quindi per fortificarsi.

Allenarsi ininterrottamente per lunghi periodi di tempo porta sempre migliori risultati che allenarsi duramente per un breve periodo di tempo e fermarsi poi per malattie e/o lesioni.

Gli atleti si fortificano non mentre si allenano ma quando si riposano e recuperano.

Le sedute di allenamento, a meno di essere seguito da una di recupero, comportano sempre qualche danno muscolare.

Allenarsi intensamente causa delle rotture muscolari, crea delle micro-lesioni, infiammazioni, ecc. Il corpo ha bisogno di tempo, sonno e buona alimentazione per “curarsi” e ricostruire I muscoli più forti di prima.

Privare il corpo di sonno e delle sostanze nutritive di cui ha bisogno porterà quasi sempre a malattie, lesioni o addirittura ad indebolire la muscolatura.

Saltare uno o due allenamenti a settimana non è la fine del mondo, anzi, se questo permette di ridurre il rischio di lesioni o malattie. Se avete una giornata particolarmente stressante al lavoro e lunga e finite l’allenamento alle 22 per poi coricarvi a mezzanotte è buona idea saltare l’allenamento che avevate previsto alle 6 del mattino seguente!

Un allenamento paziente, graduale e costante è il modo più veloce ed efficace per ottenere risultati duraturi.

Uno dei principi cardine del mio approccio di allenamento è il rispetto del corpo umano: quando elaboro dei piani di allenamento per i miei triatleti tengo conto di come il corpo umano funziona e di cosa ha bisogno per diventare più forte e più in forma.

Considero le circostanze specifiche di ognuno, il suo lavoro, I suoi impegni famigliari e tutti gli aspetti che hanno un impatto diretto o indiretto sul fisico.
Non esistono le tabelle standard di allenamento che vanno bene per tutti, sono sempre un compromesso.

La chiave per una relazione di successo tra un triatleta ed il suo coach è la comprensione dell’individualità dell’atleta.

E questo per me si traduce molto spesso nel consigliare meno volume di allenamento o meno intensità di ciò che si aspetterebbero di fare: mi piace dire che proteggo gli atleti dal loro peggior nemico e concorrente: se stessi.

Andare avanti, passo dopo passo e senza fretta, è il modo più veloce per trasformare i propri sogni in realtà (e non solo nel triathlon!) 😉

E tu come ti alleni ?

 

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