Mi capita spesso di vedere triatleti che si allenano sodo in piscina e riescono anche a battere i propri personali record in vasca.
Ma spesso in gara finiscono delusi dai loro tempi in acqua aperte.
Come mai?
Il nuoto in acque aperte è un altro sport
La prima cosa da capire è che in acque aperte la misura della distanza non è precisa, se a questo si aggiungono correnti e/o vento è evidente di come il risultato possa risentirne.
Al fine di misurare i tuoi progressi dovresti quindi confrontarti con gli avversari/amici del tuo livello e guardare al piazzamento.
Un'altra ragione per cui le performance in gara non corrispondono alle performance in allenamento è che forse non ti stai allenando per il nuoto in acque libere ma per il nuoto in piscina.
Cosa puoi fare di più in allenamento per migliorare le tue possibilità in gara?
Ecco i miei consigli.
1. La muta deve essere il tuo migliore alleato.
La tua nuotata è corretta per l’uso della muta ?
Forse non te lo sei mai chiesto ed utilizzi la muta solo nelle gare.
Invece è fondamentale che tu faccia pratica – leggi allenamento – anche con la muta.
Essa permette di nuotare più velocemente in quanto facilita il galleggiamento e riduce l’attrito, ma serve del tempo per abituarcisi, talvolta infatti ci si sente un po’ costretti dentro.
Se possibile cerca di fare pratica in acque libere: lago o mare.
Ma se come me sei un triatleta con poco tempo, credo che ti sarà difficile ricavarti qualche ora per raggiungere un lago o il mare, allora non ti resta che fare allenamenti in piscina con la muta: attenzione però perché rischi la disidratazione ed il surriscaldamento.
Ricordati quindi di fermarti ogni 3 o 4 vasche e di aprire la muta per raffreddarti e portati una bottiglia d’acqua a bordo vasca per bere spesso.
2. Acque aperte ? Niente paura.
Fare pratica in acque aperte per diventare familiare con questo ambiente è molto utile in quanto può intimidire sia i nuotatori in erba che gli esperti nuotatori di piscina.
Più nuoterai in acque aperte e più ti sentirai a tuo agio, sembra banale ma è così.
Molti triatleti vanno in iperventilazione da stress quando la gara inizia.
Per alcuni questo è dovuto al fatto che si sentono a disagio in acque libere ed il loro corpo cerca quindi di auto proteggersi.
Prima della gara cerca quindi di riservarti un giorno del fine settimana per andare al lago o al maro e fare un allenamento in acque libere. Se proprio ti è impossibile per mancanza di tempo, un'altra soluzione è quella di recarsi nel luogo dove si svolgerà la gara almeno il giorno prima e fare una nuotata nel percorso della competizione: si eviterà di arrivare completamente impreparati alla partenza.
3. Guarda dove vai !
Cerca di impratichirti nel “guardare avanti e controllare la direzione”, puoi provare anche in piscina.
Nuoti generalmente diritto? Oppure quando chiudi gli occhi e fai qualche bracciata, tendi a nuotare verso destra o sinistra?
Fai la prova e capirai ogni quanto devi guardare avanti: se riesci a nuotare diritto per 3 o 4 bracciate ma poi cominci a deviare, allora allenati a guardare avanti ogni 3 o 4 bracciate in modo da essere pronto il giorno della gara ed evitare i zig-zag che allungano la distanza.
4. Cerca il contatto fisico.
Abituati anche al contatto/scontro con altri in acqua.
Se possibile allenati con altri triatleti amici fianco a fianco in modo da abituarti al contatto in acqua.
Quando devo allenare qualche triatleta che non ha mai fatto una gara in acque libere cerco sempre di portarlo a nuotare al lago o al mare una volta e di simulare quello che può succedere in gara: cioè l’essere spintonato, trovarsi tra decine di braccia e gambe, spruzzi d'acqua e confusione, e a volte anche l'essere tirato sott’acqua.
In questo modo ti troverai psicologicamente preparato ad un evento simile se dovesse succedere in competizione. Ovviamente questi “scontri” simulati si possono provare anche in piscina.
5. Fatti trovare pronto al via.
L’ultimo consiglio, che può sembrare banale, eppure è spesso sottovalutato è di riscaldarsi bene prima della partenza.
In molte gare si trova un’area “warm-up” riservata proprio al riscaldamento degli atleti, quindi sfruttala.
Cominciare una gara a muscoli freddi non è mai una buona idea, ma purtroppo, come detto, lo vedo fare molto spesso.
Che ne pensi di questi 5 consigli ? Come al solito i tuoi commenti sono graditi !
Ti auguro una splendida stagione agonistica e i migliori risultati in acqua!
José